Sono circa trecento – per l’esattezza 295 – le agenzie di viaggi che nel primo bimestre del 2022 hanno chiuso i battenti o sospeso sine die le attività. A lanciare l’allarme il presidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi: «Si tratta di un dato – afferma – scaturito da un’attenta ricerca che l’associazione ha compiuto presso le Camere di Commercio e stiamo parlando soltanto dei due mesi che hanno preceduto lo scoppio della guerra in Ucraina. A questo numero andrebbero poi sommate le chiusure del 2020 e del 2021. Non è certo una sorpresa per chi si occupa di turismo, ma sono cifre che devono far riflettere».
Per il numero uno dell’associazione che fa capo a Confesercenti, è in atto una trasformazione epocale della filiera: «Da qui ai prossimi mesi dovremo superare almeno tre grandi ostacoli nel nostro sistema distributivo. Il primo è l’ormai cronico caos normativo per cui le imprese di viaggi italiane si trovano a operare con legislazioni regionali molto differenti tra loro, che creano disparità e vantaggi competitivi o svantaggi operativi. Un esempio? La figura del direttore tecnico, in certe zone del Paese ruolo centrale per l’attività, in altre no. A questo proposito, dalla Conferenza Stato-Regioni ci era stato promesso un Albo nazionale dei direttori tecnici che non ha mai visto la luce. Ci sono poi la sacche di abusivismo, mai realmente combattuto. E infine il fattore post pandemia legato alla trasformazione strutturale dell’agenzia di viaggi: l’emergenza ha visto svilupparsi a dismisura la modalità dello smart working che per un’impresa di viaggi con punto vendita su strada non è percorribile. Eppure, con importanti spese di affitto e bollette varie, questa formula sarebbe un piano B per sopravvivere».
Assoviaggi ha intenzione di sollecitare il ministero del Turismo al rispetto dei dettami Ue che, richiamando il Codice del Turismo, ha più volte sollecitato all’Italia un quadro legislativo uniforme. «Tanto più – conclude Rebecchi – che siamo alla vigilia di una inevitabile riforma della Direttiva 2302/2015 sui pacchetti turistici che l’Unione europea intende rivedere radicalmente entro la fine dell’anno, se non addirittura prima dell’estate».
Del dramma delle chiusure delle imprese di viaggi avevano già scritto qui (comunicato Assoturismo con dati), mentre proseguono gli aggiornamenti del nostro Annuario del Turismo, il cui database online è consultabile qui.
Stralcio da www.lagenziadiviaggi.it