Caos passaporti, accelerazione nei rilasci: +38% ad aprile. Ecco perché

Caos passaporti, Cordeglio (Assoviaggi): «Nella sola Liguria già persi oltre 2mila viaggi e 4 milioni di fatturato»

 

L’agenda prioritaria online funziona. Con il nuovo sistema messo a punto al Viminale, grazie allo speciale gruppo di lavoro istituito dal capo della Polizia Vittorio Pisani, l’imbuto sui passaporti sembra superato e la normalizzazione avviata. Almeno a giudicare dai dati relativi ad aprile, il primo mese in cui la sperimentazione di una corsia preferenziale di prenotazione per chi ha bisogno del documento entro i trenta giorni successivi alla richiesta, partita il 5 marzo per dieci questure, è stata estesa a tutte le province e ai commissariati, che saranno totalmente coperti entro oggi.

I passaporti stampati sono passati dai 218.443 di aprile 2023 ai 301.674 dello stesse mese del 2024 (+38,1%). Gli appuntamenti sull’agenda ordinaria sono cresciuti da 230mila a 320mila, a cui vanno aggiunti i 30mila presi con l’agenda prioritaria e i 4.500 con il modulo riservato a chi ha urgenza in 15 giorni: in tutto 354.500. Un balzo del 54 per cento. Se si continua a questo ritmo – è la previsione del ministero dell’Interno – nel 2024 si raggiungerà il record di circa 3,4 milioni di passaporti stampati, il 25% in più rispetto ai 2,726 milioni del 2023 e quasi il doppio rispetto agli 1,777 milioni del 2022 e agli 1,673 milioni del 2019, pre-Covid. Quanto basta, secondo i tecnici del Viminale, per soddisfare una domanda che non accenna a diminuire, complici la ripresa vigorosa dei viaggi internazionali e le difficoltà nel rilascio della carta d’identità elettronica.

L’EFFETTO DELL’AGENDA PRIORITARIA SUI RILASCI
Guardando alla mappa delle 106 province analizzate, lo scatto maggiore il mese scorso rispetto ad aprile 2023 è stato compiuto da Prato con un +213% di passaporti stampati (da 640 a 2.004). Spiccano anche Caserta (+173%, da 1.762 a 4.810), Barletta-Andria-Trani (+156,6%, da 1.015 a 2.604) e Biella (+151,1%, da 454 a 1.140). Restringendo il campo ai soli capoluoghi di regione, è stata Campobasso a registrare il miglioramento maggiore in termini percentuali (+120,4%, da 447 a 985 passaporti stampati), seguita da Trento (+103,9%, da 1.618 a 3.299), Venezia (+73,5%, da 2.864 a 4.971) e Napoli (+69,1%, da 8.362 a 14.146). Bari, maglia nera nell’inchiesta del Sole 24 Ore del 25 febbraio, ha visto un aumento del 37,5% (da 3.313 a 4.554). Perugia è invece tra le poche città che ad aprile hanno conosciuto un calo dei documenti rilasciati, da 3.814 a 3.372 (-11,6%), in linea con il dato calcolato da gennaio al 30 aprile (11.515 passaporti, contro i 12.944 dei primi quattro mesi del 2023).

Quello umbro è uno dei quattro capoluoghi di regione su venti in cui dall’inizio dell’anno si osserva una diminuzione dei documenti rispetto al primo quadrimestre del 2023: gli altri sono Firenze, dove i passaporti stampati sono calati del 2,9% (e anche ad aprile si registra un -0,2%), Cagliari (-2,4%, mentre il mese scorso l’aumento è stato del 13,3%) e Torino (-2%), dove invece da gennaio ad aprile sono cresciuti del 12,6% (da 11.631 a 13.102). In totale, nel periodo gennaio-aprile, i documenti rilasciati risultano già 1,088 milioni, in aumento del 19% rispetto ai primi quattro mesi del 2023.

L’accelerazione è particolarmente evidente in alcuni capoluoghi di regione. A Napoli è stata del 71,6%, con passaporti balzati dai 33.227 del 2023 ai 57.018 emessi quest’anno. A Venezia, dove i documenti rilasciati da gennaio sono stati 19.267, la crescita è stata del 44,8% rispetto ai 13.302 del 2023. Milano è migliorata del 28,2% con 76.164 passaporti stampati da gennaio, ma nel solo mese di aprile l’incremento è stato del 48,3% (da 14.237 a 21.119). Anche Roma totalizza nei primi quattro mesi un +21,9%, da 78.486 a 95.663, con 29.779 stampati soltanto nel mese di aprile (+38,6% rispetto allo stesso mese del 2023).

Le variabili che incidono sono moltissime, non ultima il rafforzamento degli organici disposto in molte questure dopo le proteste dei cittadini. Ma è indubbio che il numero dei soli 4.500 moduli compilati per la richiesta a 15 giorni sia indicativa di un “raffreddamento” della temperatura.

È la fine della tempesta perfetta scatenata dal post-pandemia e dalla Brexit? Forse è presto per cantare vittoria. Ma Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti, già a inizio aprile ha ringraziato il ministro Matteo Piantedosi e il prefetto Maurizio Masciopinto, a capo del team, per «aver ascoltato le richieste delle associazioni del turismo organizzato» e aver ideato «un intervento risolutivo» per velocizzare un iter «le cui attese lunghissime, negli ultimi due anni, hanno mandato in fumo un giro d’affari di 300 milioni per il settore».

Stralcio da ILSOLE24ORE.com

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