“Nell’ultimo trimestre del 2022 i rincari del gas per il comparto del turismo sono arrivati a +50%, tuttavia, nell’ultimo mese di dicembre, l’aumento del gas si è attenuato del 15% registrando il +35% ma il problema è più che spinoso perché si inserisce nel contesto di una filiera, quella del turismo che sconta la crisi determinata dal covid” afferma il presidente di Assoturismo-Confesercenti Vittorio Messina intervistato da Adnkronos.
“Una diminuzione degli aumenti – prosegue Messina – quella di dicembre, dovuta anche a fattori climatici. Il clima è stato clemente fino a due settimane fa e ci ha consentito di contenere i consumi a dicembre – spiega – ma a gennaio il problema si pone, fa freddo e bisogna riscaldare le strutture”. Si tratta di un comparto infatti che comprende tutte imprese energivore dagli alberghi ai ristoranti, dai campeggi, agli agriturismi.
“Il rincaro delle tariffe energetiche – conclude il presidente – insieme all’aumento dell’inflazione è una miscela devastante e noi siamo nel mezzo ad aspettare qualche provvedimento che attenui gli effetti di questi rincari che ci siamo trovati a subire per intero, visto che vendiamo i pacchetti una stagione per l’altra. Dunque, se volessimo tutelarci per la stagione successiva questo vorrebbe dire aumentare le tariffe e dunque rallentare un inizio di ripresa e cedere di fronte alla concorrenza di altri paesi europei”.
L’articolo Gas, Messina: ”A dicembre rallenta a +35% ma temiamo bolletta gennaio” proviene da Confesercenti Nazionale.
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