Margini d’agenzia, il 2025 impone cautela

Turismo organizzato: Rebecchi (Assoviaggi), ‘Ryanair limita il mercato e arreca un danno grave ad agenzie di viaggi fisiche e consumatori, non viceversa’

Quello delle adv è un settore professionalizzato, dove non c’è un grande turn over e con una anzianità media di dieci anni. Un settore che si caratterizza per la marginalità ridotta e che oggi sta assolvendo agli impegni contratti durante la pandemia con lo Stato e con le banche. Nel 2025 si dovrà fare i conti anche con il fatto che “nelle adv si dovrà tener presente che ci saranno gli aumenti contrattuali con un conseguente aumento del costo del lavoro. Quindi – afferma Gianni Rebecchipresidente di Assoviaggi – l’attenzione verso la marginalità per le adv sarà un elemento a cui portare attenzione, un conto economico equilibrato permette di sostenere i costi e poter investire”.

Lo scorso mese di luglio è stato rinnovato il Ccnl turismo di Confesercenti. Non veniva rinnovato dal 2018. Un ritardo dovuto anche alla pandemia che ha portato ad un allungamento dei tempi. È stata pertanto una esigenza delle sigle sindacali quella di accelerare il processo e la trattativa tra le parti ha portato al nuovo contratto. Per quanto riguarda il comparto delle agenzie di viaggi, Rebecchi entra nel merito di alcuni passaggi chiave che hanno interessato il settore.

Le istanze delle adv

“Ai sindacati abbiamo manifestato elementi di criticità sulla ripartenza, due anni di fermo, con i ristori che per alcuni devono ancora arrivare, inoltre, le adv durante la pandemia hanno sottoscritto finanziamenti con garanzia dello Stato e all’inizio del 2023 è iniziata la restituzione. È vero che il settore si è ripreso – afferma -, ma ha sofferto e deve adempiere a una serie di obblighi sottoscritti durante la pandemia”.

Marginalità al 2%

Un altro punto su cui è stata portata l’attenzione è il tema della marginalità, facendo presente che, per quanto riguarda le agenzie, “non è come quella di altri settori, per esempio gli alberghi, i balneari, i ristoranti o il commercio. E’ esigua e nel tempo si è ridotta. Nel 2019 si lavorava con commissioni migliori rispetto ad oggi – fa presente Rebecchi -. Oggi quando una adv riesce a portare a casa un 9% netto sul volume di fatturato prodotto è un buon indice di andamento, ovviamente dovrebbe essere migliore. E’ un valore minimo necessario per condurre l’attività”. Attenzione, è un 9% da cui poi vanno detratti tutti i costi (dipendenti, tasse, affitti, gestionali, commercialista e spese di esercizio), se si pensa che “nel commercio i margini sono del 35/40%” si ha un’idea del divario che c’è.

Da uno studio Assoviaggi condotto a fine 2017-2018, sulla marginalità netta effettiva di una adv – detratti tutti i costi – era emerso un ammontare “del 2% al netto delle spese“. Tutti elementi che l’associazione di categoria ha portato all’attenzione dei sindacati.

Ricapitolando: il quadro è quello di un settore dalla marginalità ridotta, che sta assolvendo agli impegni contratti durante la pandemia con lo Stato e con le banche, “pertanto un ulteriore eccessivo aumento dei contratti con i lavoratori avrebbe messo in difficoltà il sistema – ha osservato Rebecchi -. Si è cercato quindi di arrivare alla migliore soluzione possibile tra la parte sindacale e quella datoriale”. La trattativa ha portato all’accordo di luglio “che sarà a regime nel 2027. Ogni anno ci sarà un piccolo aumento per portare a 200 euro lordo a partire dal 4° livello da inizio 2026. Il lavoro è diventato più difficile, il costo della vita più alto era giusto quindi che ci fosse una remunerazione corretta”, afferma.

Il tema del direttore tecnico

Durante la trattativa la figura del direttore tecnico è stata oggetto di una discussione profonda tra le parti. A seguito del decreto ministeriale numero 1432 del 2021 che ha definito la figura professionale a livello nazionale, con la costituzione dell’albo (prima era regionale, ndr) il mondo sindacale aveva espresso la volontà di applicare alla figura del direttore tecnico il Ccnl. “Il che non è mai stato così – avverte Rebecchi -. Spesso a ricoprire questa figura è il titolare della agenzia, l’amministratore delegato, o il socio; pertanto, non si può applicare al direttore tecnico il Ccnl”. Inoltre, ci sono numerosi professionisti che operano “per conto della adv, che hanno la partita Iva e in alcune regioni possono operare anche in altre agenzie”.

Assoviaggi si è battuta su questo punto facendo presente che “il direttore tecnico nemmeno andrebbe menzionato come figura all’interno del Ccnl. Il motivo risiede nella circostanza che le mansioni che esercita ben possono essere svolte in regime non di ‘dipendenza/subordinazione’ rispetto all’agenzia, ma di collaborazione o consulenza. Infatti, il motivo per cui è prevista questa figura è quella di assicurare che l’agenzia, nel caso in cui il titolare non possegga tale qualifica, si avvalga di un tecnico del settore, in grado, per le sue competenze, di sovraintendere alle attività dell’agenzia. Ruolo che, come da prassi, può essere svolto da un professionista esterno”. Pertanto a oggi il direttore tecnico viene citato, ma non normato dal Ccnl.

Una piccola nota, la figura del direttore tecnico in Europa non esiste, l’Italia è l’unico Paese ad averla. Assoviaggi reputa che sia una figura “fondamentale (è obbligatoria, ndr) se esercita le sue competenze per la conduzione delle attività della adv. In quanto conosce le norme, le regole, le direttive europee. È una figura che inquadra l’andamento della adv, forma il personale sulle normative, andrebbe pertanto maggiormente valorizzata sotto il profilo della conduzione della agenzia di viaggi”.

Le nuove figure professionali

Il lavoro d’agenzia cambia, si evolve, si apre a nuovi ambiti di attività e comunicazione e di conseguenza abbraccia anche nuove figure professionali. Il nuovo contratto ne terrà conto. A tal proposito è stato rimandato a un tavolo futuro l’aggiornamento sulle figure che operano nelle agenzie. “Nel contratto del 2018 erano specificati i livelli e le figure, ma oggi ce ne sono di nuove come il social manager, o il copywriter che si occupano dei contenuti e della gestione della comunicazione nella rete e nei social”.

Le figure si sono rinnovate e a fronte di ciò “ci sarà un tavolo dove aggiorneremo i vari livelli, perché anche le adv si sono sviluppate e necessitano di figure diverse rispetto a quelle classiche. Quella del social manager è una figura che quasi tutte le adv stanno introducendo”. Un passaggio in linea con i tempi, “una volta c’erano le locandine adesso ci sono i social – commenta Rebecchi -. Si è sviluppata di più anche la comunicazione interna, l’organizzazione degli eventi e degli incontri in agenzia che spesso sono in carico a questa figura”. Pertanto un aggiornamento in tal senso è un passo che si deve fare.

 

Stralcio da https://www.guidaviaggi.it/

Tag
Condividi