Assoviaggi, le sfide delle agenzie tra vecchie certezze e nuovi trend
L’estate 2024 è stato un banco di prova importante per il turismo organizzato che, dopo gli ottimi risultati dei primi quattro mesi dell’anno (+9,5% sul 2023 secondo dati CST) ha vissuto un periodo di rallentamento, con numeri al di sotto delle attese delle imprese del settore.
“Le problematiche registrate dalle agenzie di viaggi in questi ultimi mesi – spiega il presidente di Assoviaggi Confesercenti Gianni Rebecchi – sono da ritrovarsi principalmente nell’inflazione, nella situazione geopolitica instabile e nell’aumento delle tariffe. Questi fattori hanno inciso fortemente sulla propensione d’acquisto dei
viaggiatori italiani, portando ad una contrazione della domanda per i pacchetti turistici. Aggiungiamoci anche le problematiche riscontrate nel trasporto aereo, con cancellazioni di voli, scioperi, difficoltà nelle connessioni aeree ed operazioni di riprotezione complesse, che hanno inciso sui voli per l’Italia e verso l’estero. Un’estate
dunque bollente sotto tanti punti di vista. Anche i tassi di interesse della BCE hanno influito, con una forte attenzione delle famiglie italiane ai conti, incidendo negativamente sui budget a disposizione e determinando una minore facoltà di spesa per i viaggi”.
Circa il 70% delle prenotazioni per l’estate sono state effettuate per servizi in destinazioni oltre confine. Sempre secondo stime CST, le richieste per l’estero segnano un aumento del +6,7% rispetto al periodo giugno-agosto 2023, a fronte di una flessione del -3,1% delle richieste verso le destinazioni italiane. Un fenomeno su cui pesa la concorrenza di destinazioni estere, oltre alla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e all’aumento dei prezzi.
“Il turismo sta cambiando, sta cambiando ad esempio nelle stagionalità: agosto non è più l’agosto che ha imperato per decenni nelle vacanze degli italiani. Si scelgono anche periodi dove c’è meno flusso turistico, probabilmente perché fuori dall’alta stagione si trovano prezzi migliori e nel contempo meno confusione. Settembre ad
esempio riscuote molto successo, soprattutto per alcune destinazioni nel Mediterraneo o di lungo raggio. Cambia anche il turista e il modo di avvicinarsi al viaggio. Tra le tendenze del momento – continua il presidente di Assoviaggi – la scelta di puntare a viaggiare con poche persone, non più di quindici, ad esempio in viaggi di gruppo culturali ed esperienziali, richiesti specialmente dalle viaggiatrici, organizzati con esperti della destinazione, giornalisti, geologi o archeologi. Anche nella scelta delle strutture ricettive non si opta più per edifici con 4-500 camere, ma per location con meno confusione e meno affollamento”.
Se l’estate 2024 ha quindi vissuto una contrazione rispetto alle previsioni, le prospettive delle imprese del turismo organizzato per l’ultimo trimestre e per il 2025 restano positive.
“Per il 2024 auspichiamo di raggiungere il fatturato del 2019, ultimo anno prima del Covid. C’è stato sicuramente un rallentamento della domanda negli ultimi mesi ma contiamo di chiudere l’anno con un buon risultato. Stiamo lavorando assiduamente per innovare l’offerta, migliorare l’esperienza del viaggiatore e rafforzare le collaborazioni con i fornitori. Sul 2025 aleggiano tuttavia molte incognite: sicuramente ci sono elementi che devono essere attentamente monitorati come la situazione geopolitica dei conflitti che ogni giorno riserva una sorpresa, il costo
della vita e soprattutto una possibile ulteriore riduzione dei tassi di interesse della BCE e una stabilità nel nostro Paese di tipo economico e di tipo programmatico che vedremo anche con la manovra che il governo si appresta a varare”, conclude Gianni Rebecchi.
Stralcio da Ilgiornaledelturismo.com